L’aeroporto di Verona Villafranca si prepara a un restyling che contribuirà a mutare in maniera significativa il suo aspetto. Sono in corso, infatti, interventi sulla pavimentazione finalizzati al suo risanamento funzionale e operazioni di rifacimento degli impianti AVL per i circuiti di asse pista. Lo scalo intitolato a Valerio Catullo fa parte del gruppo Aeroporti del Garda, insieme con lo scalo di Brescia Montichiari intitolato a Gabriele D’Annunzio; entrambi dipendono dalla Società di Gestione Valerio Catullo SpA. Non solo: gli aeroporti di Verona e di Brescia formano, insieme con quelli di Treviso e di Venezia, il polo aeroportuale del Nord-Est.
Nuovo aspetto per lo scalo di Verona
La pista dello scalo veneto da poco ha subìto degli interventi di risanamento funzionale che hanno riguardato la pavimentazione. Non solo: sono stati rifatti del tutto gli impianti AVL (acronimo che sta per Aiuti Visivi Luminosi) in riferimento ai circuiti di asse pista e zona di contatto, il che ha portato, tra settembre e ottobre dello scorso anno, tutti gli impianti a dotarsi di led. I lavori si sono svolti in un contesto molto delicato, anche dal punto di vista economico, vale a dire in un periodo in cui si sono registrati i primi segnali di ripresa del turismo e di conseguenza del traffico aereo, dopo la crisi che era stata provocata – come noto – dalla pandemia da coronavirus. I lavori, pertanto, sono stati pianificati in maniera che il loro impatto operativo potesse essere ridotto al minimo, così che l’infrastruttura dell’aeroporto scaligero ha dovuto essere chiusa per appena 6 giorni di seguito.
La storia dell’aeroporto di Verona
L’esistenza di uno scalo aeroportuale a Verona – o, per essere più precisi, nella zona occidentale della città – affonda le radici storiche nelle fasi iniziali della Seconda Guerra Mondiale. In località Ganfardine, infatti, le armate tedesche diedero il via alla realizzazione di una base aerea. Nei primi anni Quaranta, poi, venne realizzata la prima pista di volo, che si trovava nella posizione in cui è ancora adesso. Conclusa la guerra, la pista aveva patito evidenti danni, e per questo si rese necessario provvedere alla sua ricostruzione, che avvenne nella posizione attuale da metà anni ’50, prima che venisse prolungata su tutte e due le testate. Sempre a quel periodo risale il trasferimento del Terzo Stormo dell’Aeronautica Militare sull’aeroporto: una realtà che è presente ancora adesso nella parte militare del sedime dell’aeroporto che si trova nella zona settentrionale.
Com’è oggi l’aeroporto
Per lungo tempo, pertanto, quello di Verona è stato uno scalo di tipo militare ma aperto al traffico civile. Solo di recente la situazione è cambiata: infatti nel 2008 il suo status è stato modificato, e adesso lo scalo intitolato a Valerio Catullo è un aeroporto civile aperto al traffico civile che appartiene allo Stato. L’infrastruttura è situata a sud-ovest rispetto al centro della città, distante non più di una decina di chilometri, all’incrocio fra la Serenissima, cioè la A4, e l’Autostrada del Brennero, cioè la A22: due arterie autostradali di fondamentale importanza e che rivestono un ruolo strategico per il sistema dei Corridoi europei. L’aeroporto dispone di una pista di volo che si può usare in tutte e due le direzioni. Lo scalo, inoltre, fa parte della rete TEN-T dei più importanti aeroporti della UE.
I dati tecnici
Questa infrastruttura aeroportuale vanta una pista con lunghezza di 3 chilometri e 68 metri e una larghezza di 45 metri; si deve tenere conto, poi, di shoulders con una larghezza di 7 metri e mezzo, il che porta la larghezza totale della pavimentazione a 60 metri. In posizione parallela rispetto alla pista di volo, a ovest della stessa, c’è la vila di rullaggio T, che tra il 2018 e il 2019 è stata totalmente rifatta dalla Società di Gestione Catullo; sono presenti anche vari raccordi che garantiscono l’accesso a quello che viene definito come sistema delle margherite. L’air-side presenta grandi aree che rientrano nella proprietà del demanio militare, e in effetti ancora adesso si può notare l’impostazione di carattere militare di questo scalo.
Che cos’è il sistema delle margherite
Ma in che cosa consiste il sistema delle margherite a cui abbiamo fatto cenno in precedenza? In sostanza, lo scalo è caratterizzato dalla presenza di tre margherite, vale a dire dei complessi di piazzole di sosta che si trovano in posizione decentrate e che sono collegate per mezzo di vie di rullaggio che non sono rettilinee. Queste margherite sono state create con lo scopo di proteggere dai bombardamenti gli aerei in sosta. La margherita centrale è operativa ancora adesso, ed è aperta unicamente al traffico militare. Chi sceglie lo scalo veneto solo per ragioni turistiche, quindi, non ha modo di accedervi, e come unica preoccupazione ha solo quella di riuscire a trovare il miglior parcheggio all’aeroporto di Verona.